Tutto si svolge in un’aula di tribunale popolata da personaggi trascinati e annoiati dalla routine quotidiana. Accusati da un PM dal carattere ciceroniano,di aver ucciso un tale azzurro mare, sfilano i principali imputati-“il proprietario di una raffineria,un petroliere, un armatore, un imprenditore edilizio”-Pur inchiodati dall’evidenza sfuggono alle colpe con leggerezza, mentre la voce popolare impersonata dai testimoni-(un pescatore milazzese,Colapesce, una bambina)-e dal pubblico presente in aula dipinge una drammatica verità sembra che tutto si muova secondo un disegno già deciso e un destino inevitabile per cui”- il morto è morto e pensiamo per i vivi”-e si mette in luce anche l’ulteriore leggerezza di chi è chiamato ad applicare le leggi e non sempre riesce a dare un segno concreto e una svolta chiara al problema. Il caso resta irrisolto e questa scelta è una scelta simbolica proprio di questo atteggiamento di gran parte dell’umanità che sa e non sa o fa finta di non sapere.